giovedì 3 gennaio 2013

La Divina Saggezza e i Misteri


Che cosa si vuole dire con “La Saggezza” [1]
Il deposito originario primordiale di qualsiasi possibile conoscenza, che abbracci tutto ciò che fu , è e sarà.
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In una età che guarda alla Scienza come alla bacchetta magica della civiltà, lo studente dell’Eterna Saggezza è del tutto preparato a sentirsi dire dagli specialisti del cervello che quanto è qui riferito viola tutte le sacre sanzioni del codice Mosaico degli scienziati.
Ammettiamo che lo faccia, nella lettera e nello spirito della grande tradizione, per di più egli è pienamente consapevole della pronta reazione dello studente accademico, aggiornato com’è nelle mode recenti del pensare filosofico – i Beau Brummels, che, avendo asceso l’Olimpo e visto “le parti posteriori” dei loro Dei passeggiare, discendono fra noi per mettere in mostra, nei loro boulevard intellettuali, i modelli ricostruiti delle grandi filosofie del passato.
Essi non sarebbero così arguti da interrompere le delizie delle loro menti col dolente ricordo della disgraziata condizione in cui si trova la loro dea filosofia nel nostro tempo!
È di nuovo la sorte dei vecchi Scolastici? Lo si può perdonare se, con Steiner, l’impressione cresce in lui che, a differenza dei primissimi Scolastici, i pensatori moderni esibiscano molta difficoltà quanto al verbalismo l’uno dell’altro conversando dei “grandi temi”.
È questa una Babele della lingua dovuta all’assenza di un puro metodo di pensiero?
Il giudizio esposto è che solo menti che non hanno mai battuto l’arduo cammino fino all’Olimpo e all’arcano della Dea, e che quindi sono immature per i razionali processi del pensiero, potevano venir catturate da un simile capestro di superstizione.
Permettete… si dica, in tutta umiltà, che il vero studente dell’Eterna Saggezza non si fonda soltanto sulla scienza moderna, ma si trova a suo agio in quei luoghi sacri dove, un tempo, grandi  filosofi camminarono e grandi pensieri nacquero, ad iniziare col periodo storico Greco.
Per lui la filosofia, prima della grande età Platonica, non è altro che l’insegnamento della Saggezza delle Scuole Iniziatiche.
Il famoso gruppo di pensatori prima del “divino Platone” non può venire acclamato solo entro gli stretti limiti della Storia e ideazione della filosofia, poiché il loro insegnamento ancora dura ai tempi nostri.
Qui si trova l’unico indizio circa l’assurdo punto di vista con cui viene giudicato Platone da alcuni suoi distinti commentatori come Ficus o Jowett di Balliol , e soprattutto, dai loro emuli.
Si nota qui anche l’egualmente assurdo punto di vista col quale i Moderni hanno giudicato Pitagora – lui che anticipò la “rotondità” della terrà, il sistema eliocentrico, elaborò il teorema pitagorico e i cui “frammenti” furono ampiamente letti a Firenze sia prima e sia al tempo di Galileo.
Così il “divino Platone” è irretito “nelle avventate stravaganze di Pitagora”, oppure si tratta di un’altra delle “splendide bugie di Platone?”
Quanto a Pitagora – “Quell’impostore”, come Steiner fa notare sarcasticamente – la filosofia, secondo il concetto moderno, deve cominciare con Aristotele e il suo metodo di pensiero che ha dominato l’intero periodo aristotelico della cristianità fino al “dubbioso Tommaso” e rese la vita intellettuale europea, nelle mani dei tardi Scolastici, arida come il grido di una civetta.
Per finire, lo studente dell’Eterna Saggezza capisce anche la posizione di Kant, lungo il labirinto del pensiero filosofico, e la ragione della “Trama kantiana” che, a modo di una ragnatela, intrappola i Moderni sino ad oggi.)
Perché è chiamata Divina?
Per indicarne la sua origine.
Qual è la fonte della Divina Saggezza?
I Progenitori ed Ego-Annunciatori della razza umana.
Esponete il rapporto fra la Religione della Saggezza e le altre religioni…
La Religione della Saggezza è la madre che fa crescere tutte le grandi religioni, incluse le loro molteplici ramificazioni ed espressioni.
Ogni grande religione costituisce la corda di un’arpa nella vita dell’anima dell’umanità.
Quindi nessuna Grande Religione del passato può essere la Religione Universale?
No, ogni Grande Religione è fondata al fine di essere la nota dominante di ogni civiltà che deve insufflare.
Spiegate l’affermazione…
Tutti gli aspetti della vita dell’umanità in evoluzione sono diretti verso la loro finale integrazione, la sintesi che tutti li include. Così accade anche per l’aspetto religioso.
La soluzione di apparenti discordanze della vita religiosa dell’uomo, nella finale armonia, giace nel futuro.
È il grande adempimento verso cui muove la Religione della Saggezza.
Quale sarà il divino Elemento Armonizzatore?
Il “Divino Amore”, l’”Amore Primeggiante”.
Come si concreterà ciò sulla Terra?
In una mondiale associazione di anime la cui stessa esigenza è beatitudine d’amore e di cui ogni rapporto è identificazione dell’anima.
Un momento fa avete detto che la Religione della Saggezza è la sorgente di tutte le religioni; c’è una prova di ciò nella Storia?
Uno dei campi dell’esperienza religiosa razziale più esplorati è quello dello studio comparato delle Grandi Religioni, includendo il cultus, prima che esse apparissero.
Dove possiamo noi agevolmente trovare i risultati di questo studio?
È una ricca messe! Uno dei migliori, benché fra i primissimi, è la monumentale opera di Frazer “Il Ramo d’Oro”
Che cosa appare come conseguenza di questo studio comparativo?
V’è chiaramente indicato un comune filo conduttore che scorre fra loro, legandole insieme in una essenziale unità.
Spiegate la vostra asserzione.
Vi è una sorprendente similarità di nomi, riti, simboli, leggende, miti e allegorie dal lontanissimo cultus alle più avanzate religioni.
E ciò rivela…?
La madre nutrice comune a tutti, dai cui lombi esse provennero e dalle cui fonti trassero il nettare della vita.
Con che mezzo ciò avviene?
A mezzo di quelle Grandi Anime che, durante i millenni, si passarono la torcia della Divina Saggezza, come da un veloce corridore ad un altro.
Nel suo significato e proposito la Razza-Uomo ha perseverato durante le età?
Il tempo ha largamente deturpato, nella memoria razziale, l’insegnamento originario di quel significato e proposito. I sacri tesori sono stati volgarizzati, perfino profanati, proprio dalle persone a cui erano diretti per essere “una Luce che risplenda nel giorno perfetto”.
Dite qualcosa di ciò…
Distorti come sono nella interpretazione, degradati nell’uso, questi preziosi vasi nel tempio della Saggezza rimangono le silenziose sentinelle lungo la strada, a testimoniare della primitiva purezza della sorgente dalla quale provennero. Per di più, il giorno verrà in cui la Razza-Uomo dovrà imparare che per una minestra di lenticchie essa buttò le perle di gran prezzo date ai suoi antenati ai ginocchi di nostra madre
E poi che cosa?
La Razza-Uomo vedrà allora ciò che non riesce a vedere oggi, che in loro c’era la completa via della salvezza, dal principio del tempo.
Riscoprendo ciò essa ritroverà i magnetici legami che legano l’Eterno Passato con l’Eterno Futuro.
Cerchiamo un filo conduttore comune ai Miti…
La Bibbia contiene riferimenti ai miti del diluvio, dell’arca di Noè, della Torre di Babele. Questi, almeno il Diluvio, custodisce allegoricamente la memoria, nella razza, della caduta della civiltà e della distruzione della cultura.
Noè è il Manu che raccoglie insieme “la sua famiglia” e tutto ciò che deve essere salvato, come arboscelli di un nuovo esperimento nella vita dell’uomo, insufflata dall’anima.
L’arca è il “Santuario interiore” dell’umanità; “Shambhalla” in miniatura[2], che resiste in mezzo alla rovina dei mondi.
E la torre di Babele?
La Torre di Babele rappresenta il sogno dell’uomo di fare da solo, a mezzo dei poteri dell’intelletto, ciò che prima i Divini Conduttori dell’Evoluzione avevano fatto per lui coi poteri dello Spirito. Il puro intelletto sempre allontana dall’interezza, dalla sintesi..
Così sorse Babele, la confusione; gli uomini non capiscono più non solo il loro linguaggio, ma neppure il cuore l’uno dell’altro: da qui divisione, ostilità, catastrofi. Così vengono vomitati fuori dal grembo di tutti i viventi.
Quale altra dimostrazione esiste nelle pagine della Storia?
I Misteri.
Cosa sono i Misteri?
Una istituzione fondata dai “Grandi Iniziati” della Saggezza per mantenere, intensamente accesa, la Luce sull’altare del cuore umano, così che l’uomo “non debba camminare nelle tenebre ma avere la Luce della Vita”.
Sono confermati dalla storia?
Nulla è meglio provato, nella vita culturale degli Antichi, dai tempi iniziali ai giorni dei “Collegia Romana”, che la celebrazione dei Sacri Misteri.
Date qualche riferimento storico.
I Misteri celebrati sull’isola di Samothrace; i Misteri a Philae nell’Alto Egitto; i Misteri di Heliopolis e Menfi; i Misteri di Eleusi.
Quale importanza avevano nella vita di quei giorni?
Non conoscerli significava essere “bollato”, essere uno del volgo “non iniziato”.
Come mai era così?
L’aspetto interiore dei Misteri includeva, come preparazione tutto ciò che era sbocciato nella cultura di quella civiltà. Quanto all’Egitto, includeva medicina, storia, fisica, matematica, scritti geroglifici e scrittura ieratica. Nel nostro tempo, lo studente possiede quattro accessi alla verità: la religione, la filosofia, l’arte e la scienza. Quando esisteva l’istituzione dei Misteri queste quattro strade convergevano al centro e costituivano un tutto di valori sperimentali.
E il centro?
La Verità stessa! Quindi non soltanto il grande bisogno del nostro tempo è di sintesi, succede anche che, a causa di queste stesse frantumazioni di verità, noi ci troviamo maggiormente divisi, rispetto alla verità e più ci muoviamo lungo una vita di verità settoriale, più ci allontaniamo dal centro che è la verità stessa.
Ai giorni nostri che cosa implica il termine “I Misteri”?
L’intangibile, l’irreale, lo spettrale, lo sconosciuto.
Nei giorni splendidi dell’antico Egitto?
Una chiara scientifica penetrazione nel significato della vita, la sua origine e il suo destino: una dimostrazione della realtà della vita oltre la morte, le condizioni a cui accederemo nel prossimo mondo; una realizzazione del potere della Vita Immortale.
Di questi templi dei “Misteri” quale godeva di maggiore prestigio?
Quello Egiziano.
Nominate alcuni personaggi di cui si sa che sono andati in Egitto per essere iniziati…
Solone, Pitagora, Platone, Plutarco, Erodoto.[3]
Cosa dice il Padre della Storia in riferimento ai “Misteri”?
Erodoto ci racconta: “Conosco bene l’intero corso dei procedimenti, ma non ne farò parola”.
Erodoto fu sempre onorato con questo appellativo?
No; per tutto il Medio Evo fu chiamato “Il padre delle bugie”.
Come mai un tale cambiamento?
Il tempo è il grande arbitro tra le verità e il falso. Col sorgere della critica storica e l’investigazione archeologica, Erodoto è stato classificato come primo fra gli storici.
E il Divino Platone?
Il ritorno a Platone è una delle spiccate caratteristiche del pensiero del nostro tempo.
Erodoto sperimentò la scoperta dei reali segreti?
Il discepolo sa che egli giunse quando il velo ancora copriva il volto di Iside. Egli vide e udì solo quanto era fuori dal Santo dei Santi.
Cosa sa l’Egittologo delle loro origini?
Che sono perse nella notte dei tempi.
Cosa ne sa il discepolo?
Che il segreto è nascosto nella simbologia della Sfinge e della Grande Piramide ed è per lui come un libro aperto.
Le donne erano ammesse alle aule di Iniziazione?
Anche Erodoto ci racconta che gli insegnamenti degli Iniziati venivano portati dalle figlie di Danaus al Peloponneso e quindi trasmessi alle donne Pelagiche. Da qui alla Grecia e alla sua Eleusinia.
Ancora una volta, esponete per noi la panoramica più diffusa sui “Misteri”.
Ci si riferisce ad essi come al Maggiore e al Minore, dai quali, attraverso una drammatica rappresentazione, “la conoscenza delle cose come sono” era trasmessa, da una razza all’altra, a mezzo degli Ierofanti, i sacri custodi della Divina Saggezza.
Quali erano i Misteri Minori?
I Misteri Minori avevano a che fare con gli aspetti della Saggezza, in relazione alla Natura e alla Cosmogonia, ed erano rappresentati in pubblici cerimoniali dai sacerdoti e dai neofiti nei loro rispettivi ruoli di Dei e di Dee incorporati nel cultus.
E i maggiori?
Era in questi Misteri che il velo veniva tolto dal volto della Madre Iside –la conoscenza del più alto segreto impartita soltanto all’esperto e provato candidato, al portale dell’Iniziazione. Negli antichi Misteri – Egiziani, Caldei, Samotraciani, Cristiani – il candidato veniva portato nell’Aula dell’Iniziazione, steso sul pavimento in forma di croce, talvolta su un pavimento in legno, talvolta di pietra. Egli era l’uomo crocifisso. Poi lo ierofante toccava il suo cuore col tirso ed egli cadeva nel sonno dell’Iniziato. Il corpo era posto in un sarcofago di pietra, sotto la custodia degli Iniziati, e per tutto quel tempo “lo spirito dell’uomo camminava sul cuore della Terra”, poi “scalava le alte montagne”. Al terzo giorno, il corpo era tolto dal sarcofago e posto fuori dove “Il signore della Vita” - i raggi del sole nascente – potevano toccare la sua fronte, “…e il terzo giorno egli risuscitò” e “la tomba era vuota”.
Perché accadeva ciò? L’ombra per l’uno, la sostanza per l’altro?
Prima di tutto la Divina Saggezza può essere percepita soltanto da coloro che hanno gli occhi per vedere e il cuore per comprendere. Da qui, la lunga e ardua preparazione richiesta dai più grandi insegnamenti della Saggezza sulla scena della Storia. Pensate all’addestramento Pitagorico – la catarsi mentale, morale e spirituale! Ha sempre preceduto (e fino alla fine del periodo stabilito per il processo dell’Iniziazione sempre precederà) l’”Ingresso nella Luce”.
Allora il processo di Iniziazione durerà fino alla fine dell’evoluzione della razza?
Ciò che sappiamo è che esso continuerà fino a metà della prossima Ronda.
Esponete un’altra ragione per il “muro di protezione” (eretto) attorno ai Grandi Misteri…
La nota dominante dell’anima involuta è l’egoismo; quindi il pericolo sempre presente di imbrigliare la Scienza Sacra a fini indegni, di prostituire, la Divina Dea.
Da qui, e di nuovo, solo coloro che sono condotti al Portale dalle “Luce dell’Anima” possono penetrare i lati arcani della Dea.
Gesù, l’Iniziato, appoggiò la tradizione della Fraternità?
Di Lui è scritto “Io vi parlo in parabole, così che udendo non possiate udire, e vedendo non possiate capire.”
Di nuovo. “A voi è dato di conoscere i Misteri del Regno dei Cieli, ma per gli altri, che non hanno questa conoscenza, le cose vengono dette in parabole.
Fra le scuole filosofiche del mondo antico, quale incarnava meglio la Divina Saggezza?
I Neoplatonici.
Chi erano essi?
Gli ultimi sopravvissuti della grande Età Platonica., prima che il mondo classico decadesse. Sono talvolta chiamati “La scuola Alessandrina”[4].
Quale fu il loro scopo nel fondare l’Accademia?
Quello di fare di Alessandria il punto di confluenza fra le due correnti di civiltà, creando una sintesi fra le idee di Platone[5] e del suo allievo Aristotele con le idee dell’Oriente. In tal modo essi speravano di celebrare il matrimonio dell’Est, come sposa, e dell’Ovest, come sposo.
…ed ebbero successo?
La Cristianità ufficiale ruppe il legame che i discepoli della Divina Saggezza tentavano di forgiare fra Europa ed Asia. L’Asia rimase vedova, l’Europa orfana.
Facciamo ora una richiesta importante: Che cosa associamo ad Aristotele?
Il sorgere di un metodo induttivo[6].
Che cos’è?
Lo studio dei Particolari prima di procedere agli Universali. Quindi fu Aristotele a fondare la Logica.
Che cos’è la Logica?
La scienza del pensare, ossia del pensare nel senso di processi puramente intellettuali. Prima di Aristotele nessun preciso sforzo era stato fatto per elaborare una scienza delle definizioni.
Potete spiegare chiaramente la vostra asserzione…
Una spiegazione del modo in cui le idee vengono a noi, le opinioni si formano e le conclusioni se ne deducono, fu l’insigne conseguimento di Aristotele. Questo divenne il fondamento di un metodo di pensiero, o la scienza del pensare che, sino ad oggi, è chiamata Logica.
Potete dichiarare, con precisione, la diretta importanza di questo metodo nella Storia?
Aristotele e il suo metodo di pensiero divennero il telaio sul quale i pensatori europei tessero il modello di pensiero dell’Universo su linee puramente tecniche. L’idea era che in quel modello fosse incorporata la via per arrivare alla suprema conoscenza di Dio e del suo Universo.
Come collegate ciò al Cristianesimo?
L’aristotelismo divenne la tecnica filosofica accettata durante i successivi millenni – qualunque fosse la percezione dell’universo che l’uomo aveva: sia che si tratti di Scienze Naturali (che, nelle mani degli Arabi, furono sempre più spinte verso l’Aristotelismo) o di una religione rivelata in modo sovrannaturale come il Cristianesimo, che poteva essere solo intellettualmente convalidata dalla pura definizione.
… con quale risultato?
Poiché c’era un’unica scienza del pensare, essa divenne l’immediata preoccupazione del periodo Scolastico del Cristianesimo che ebbe il suo drammatico finale nel tredicesimo e quattordicesimo secolo.
Quale evento di suprema importanza ebbe in seguito luogo?
Una completa rottura della trama del pensare filosofico.
Potete spiegarlo meglio?
Il più naturale sviluppo sarebbe stato l’estensione del metodo di pensiero di Aristotele così da includere l’area che noi possiamo chiamare il mondo super-sensorio. Si fece un vuoto nella vita spirituale dell’uomo. Il baratro crebbe velocemente e da ultimo non fu più possibile erigere un ponte fra la conoscenza ottenuta a mezzo della percezione soggettiva e la conoscenza quale frutto di processi logici.
… allora che cosa accadde?
L’aristotelismo divenne un anatema per l’Europa.
… per quale motivo?
Lettera morta, ovunque… di nuovo! Il sorgere della scienza con Kepler e Galileo completarono la rottura. Un grottesco aristotelismo divenne il nemico imperante dello sviluppo spirituale in Europa. La scienza empirica dovette sbarazzarsi delle pastoie della “Scolastica” e fondare la sua autorità sulla pura esperienza. Galileo impose la moda.
Era stato seguito un autentico metodo di pensiero?
I risultati oggi sarebbero che l’uomo avrebbe raggiunto entro di se una affidabile teoria del pensiero e i nemici scientifici, nell’età di Kant, non avrebbero mai gettato nella crisi alcuni fra i più grandi pensatori del mondo, fra i quali Fichte e Hegel![7]
Potete presentare in poche parole la situazione che seguì al sorgere del metodo Induttivo?
Nelle mani dei seguaci di Aristotele qualsiasi vestigia della conoscenza di un mondo super-sensorio fu spazzata via, benché Aristotele stesso sia stato risparmiato dal vedere il precipitoso volo della Dea della Saggezza e osservare la sua antica dimora fra gli uomini in completa rovina.
Quale fu il metodo del maestro di Aristotele?
Il metodo di Platone fu, come quello della geometria, di discendere dagli Universali ai Particolari. “La Scienza moderna cerca una causa originante nelle permutazioni delle molecole; Platone fra i movimenti dei mondi”.
Come definite la convinzione del Discepolo della Saggezza?
Il metodo induttivo di Aristotele deve essere integrato con gli Universali di Platone. Di più esso lo sarà col ritorno del “Divino Pensatore” ed in maggior modo di quanto i Platonici del nostro tempo possano sognare.
Come si chiamava il grande tempio di Alessandria?
Serapion.
Che cosa accadde di Esso?
Non ne rimane una pietra! Perfino il luogo tradizionale è cancellato dalla memoria umana.
Chi ha mantenuto la sua consuetudine col Serapion?
Il Chohan Serapis.
Potete esporci la tecnica Neoplatonica dell’indagine filosofica?
I neoplatonici usavano la legge dell’analogia e rispondenza per la loro comprensione dell’essenza della Natura, l’essenza dell’anima e l’essenza del Cosmo.
Chi fu il fondatore dei Neoplatonici?
Ammonio Sacca[8]. Il suo nome simbolico fu Theodidaktos, l’istruito da Dio.
Che cosa ci fu di particolarmente notevole nella storia della sua vita?
Il suo tentativo di unificare tutti i sistemi religiosi esistenti e le credenze spiegando la loro comune origine nella Eterna Saggezza.
Chi fu l’allievo più famoso?
Plotino. Egli fu il Giovanni del suo Maestro, come Giovanni, il Prediletto, lo fu di Gesù. Egli fu anche il capo della Scuola.
Diteci di Plotino…
Egli aveva vent’otto anni quando incontrò il suo Maestro. A ventinove partecipò, con l’Imperatore Romano Gordian, all’invasione della Persia e dell’India al fine di imparare l’Eterna Saggezza dalle labbra dei Saggi. Egli scrisse cinquantaquattro libri di filosofia; visse la vita di un ascetico Raja-Yoga; morì a sessantaquattro anni dicendo ai suoi discepoli: “Ora faccio il volo del Solo al Solo!”
Chi meglio continuò la successione di questi Neoplatonici?
Porfirio. Egli sta quasi alla pari col suo Maestro Plotino per statura filosofica. Per di più, egli è considerato il più pratico dei Neoplatonici. Diversamente da Plotino che “arrossiva al pensiero di avere un corpo” Porfirio pensava che un sano, vigoroso corpo meglio servisse ai fini della filosofia. Anche Porfirio visse una vita ascetica. Il suo unico rimpianto fu che non poté entrare nello stato  di beatitudine fino ai sessant’anni[9].
Che cosa avvenne, col loro passaggio, nella storia della Divina Saggezza?
La luce si affievolì dinnanzi agli occhi degli uomini. La morte dell’illustre Hipatia mise il sigillo al destino dell’età classica. Dove una volta il divino Platone e i suoi celestiali discendenti camminavano, la grande oscurità dell’ignoranza (del non conosciuto) cadde per mille anni e più.
… e la sorte dei Misteri?
Sappiamo che l’editto dell’Imperatore Romano Teodosio, con l’editto di Tessalonicca del 380 DC, che distrusse qualsiasi forma religiosa al di fuori del cristianesimo, fu strenuamente osteggiato dal Sacro Collegio degli Iniziati d’Egitto. I Misteri di Philae furono celebrati fino all’anno 453 DC.
… e cosa ancora?
Uno studio degli ordini Ermetici del Medio Evo rivela la loro discendenza dall’Egitto. Indubbiamente soltanto parziali modalità furono conservate. Per qualche ragione, gli ierofanti adattarono le vecchie forme e metodi a nuovi bisogni. Un ricordo dei Misteri d’Egitto ancora si trascina nella Massoneria, ma il velo è spesso sul volto di Iside!
Dunque il Grande Lavoro continuò?
Alcuni ierofanti, minacciati nella vita, furono forzati a fare una esibizione esterna in favore del cristianesimo. Molti si ritirarono in “luoghi segreti” dove solo quelli guidati dalla loro luce interiore poterono trovare il filo di Arianna, nell’oscurità del mondo, che li conducessero lungo “il diritto e stretto sentiero che porta alla vita”.
Dove si mostra, il Grande Lavoro, in una fase di splendore?
Nelle grandi cattedrali gotiche del medio Evo. I capomastri appartenevano a “Scuole” che non erano scuole di Massoni, ma una Scuola Interiore i cui Capomastri erano degli Iniziati, come lo erano stati i capomastri delle Piramidi delle Scuole Iniziatiche d’Egitto.
Che cosa è significativo del periodo gotico?
Che i costruttori delle cattedrali sono quasi interamente degli sconosciuti. Nomi di mecenati, vescovi, papi e re abbondano, ma l’identità degli effettivi costruttori – i grandi architetti e disegnatori – è un segreto come lo fu al loro tempo.
Quale fu il curriculum delle Scuole dei Massoni?
Esse avevano un apparato esterno e uno interno ed erano suddivise in vari gradi, come la moderna Massoneria. Nell’apparato esterno, venivano insegnate tutte le scienze necessarie all’equipaggiamento mentale di un maestro architetto; nell’apparato interiore, la dottrina esoterica, come era in uso in tutte le scuole segrete dai giorni dell’Egitto. Per di più i maestri architetti erano specializzati nella Storia Segreta e nell’interpretazione della simbologia e allegoria.
Potete definire più precisamente quel era la funzione esoterica della cattedrale gotica?
Con l’instaurarsi dell’inquisizione e dell’autodafè, la conoscenza nascosta non era scevra da pericoli neppure fa gli iniziati abati e monaci dei conventi. Per di più, le cattedrali gotiche erano un frammento del piano dei Conduttori dell’evoluzione per conservare, in duratura memoria, la preziosa conoscenza della salvezza quale testimone della verità della sua esistenza, perfino nelle più profonde tenebre dell’Età del Ferro. Col crearle, entro i confini della Chiesa Cristiana, una più ampia misura di sicurezza fu garantita ai membri delle “Scuole dei Massoni” e quindi un più libero scambio di idee e comunione d’anima in una età in cui i fuochi della persecuzione infuriavano sui martiri e le prigioni mortali imputridivano con le loro ossa.
A colui il cui “occhio” è aperto, cosa insegna la Cattedrale Gotica?
La Cattedrale Gotica, in ogni suo imponente particolare, dalla gargolla all’arco appuntito, abbraccia le scienze più profonde degli Iniziati – come le stesse Piramidi – perfino nei loro cespugli di pietra su cui crescono teste umane[10]. L’intero uomo microcosmico è svelato e il suo rapporto con l’uomo macrocosmico rivelato.
Quale evento significativo ebbe luogo durante il secolo scorso nella storia della Saggezza?
Una trascrizione delle sue eterne verità ad opera di Madame H.P. Blavasky.
Trattasi di una completa rivelazione?
È una rivelazione, poiché qualsiasi vera religione deve essere fondamentalmente verità rivelata e la conoscenza della verità una conquista per colui che la possiede.
Per questa ragione, qualsiasi vera religione è più che una comune conoscenza e può essere percepita solo attraverso mezzi supersensoriali. Ne segue che avendo l’uomo perso contatto col mondo supersensoriale a seguito del sorgere del metodo puramente induttivo del ragionare, durante il periodo iniziale della Scolastica, la religione è stata solo pseudo-religione, come il cadavere legato all’arto del soldato greco![11]
Allora la rivelazione è completa?
Come la parola evoluzione precisamente implica, si tratta di uno “svolgimento progressivo”.
Lo svolgersi dell’Eterna saggezza avviene secondo la legge della periodicità nell’evoluzione mentale e dell’anima. Così doveva essere anche per la nostra amata H.P.B. e la sua “Dottrina Segreta”[12].
In una parola che cosa significa?
Ad ogni uomo la propria Dottrina Segreta; ad ogni uomo il proprio Vangelo – un quinto Evangelo nella Bibbia dell’umanità[13].
I templi dei Misteri riappariranno fra le costruzioni degli uomini?
Come ogni altra cosa “sotto il sole” anch’essi hanno i loro periodi di obiettività e soggettività, di emergenza e sommersione. L’ora suona, e infatti viene, del loro manifestarsi sulla Terra.
Già i sacri templi si stano fondando fra le maggiori razze del mondo.
Che cosa ancora si può dire su questo argomento?
Gli ambienti di questi templi sono collegati ai Centri Maggiore e Minore, i sacri centri della Terra, a mezzo dei quali i Signori dei Raggi fanno funzionare il loro campo magnetico di operazioni. I Centri hanno la loro sintesi nel “Centro del Tutto”, il deposito di potere per il nostro pianeta.
…qualcosa di più?
Il grande giorno riavvicina con la venuta del Signore della grazia, Maestro del Settimo Raggio[14], il Maestro Rakoczy. Ristabilire i templi dei Sacri Misteri è tra gli scopi della sua attività gerarchica.
E chi cerca troverà?
Il vecchio canto dei Saggi e Rishi, Salvatori e Ierofanti si ripete attraverso le età: “Chi cerca troverà e a chi bussa sarà aperto”.
C’è un “Canone” di autorità per il ricercatore?
“Canone” è una parola greca che significa “regola”, viene usata per qualificare gli scritti dei primi padri della Chiesa in quella che i concili ecclesiastici avevano dichiarato essere la definitiva corte d’appello. È del tutto aliena allo spirito e alla lettera della Divina Saggezza.
Allora non c’è alcuna richiesta d’autorità neppure da parte dei Maestri, dei Saggi della Sapienza?
Maestri e Saggi non costituiscono il braccio dell’autorità per il cercatore della Verità. Sono i nostri grandi modelli e aiutatori sul Cammino del Pellegrino, le Colline della nostra Patria da cui provengono la nostra aspirazione a un più nobile vivere e a una più divina dimensione umana – non più di questo.
E questo è il solo atteggiamento morale per chiunque insegni?
Dal punto di vista anche della “comune” moralità, è un imperativo categorico. La dignità dell’uomo, dice il filosofo morale, è la sua ragione d’essere; distruggere la libertà equivarrebbe a distruggere la ragione e senza la ragione cesseremmo di essere umani.
Perché ciò deve essere così dal nostro punto di vista?
Noi conosciamo la Verità solo quando diventa nostra a mezzo del fuoco e della fiamma della nostra personale esperienza. La legge è sempre dal Dentro al Fuori; “Conosci la Verità” dice l’Iniziato Gesù “e la Verità ti renderà libero”. Quindi la Verità deve essere l’autorità, e non l’autorità essere la Verità.
Potete spiegare più ampiamente la vostra affermazione?
Ogni volta che un’anima si incontra faccia a faccia con la sua reale natura, non è più questione di pensare o conoscere; si tratta di realizzare. Realizzazione a mezzo dell’identificazione.
Ciò è valido quando un discepolo è accettato da un Maestro?
Ciò che è verità non è di un’ora o di un giorno, un singolo episodio o una singola esperienza. La Verità è la Verità fino alla fine dei tempi! Per di più, per la tecnica stessa dell’evoluzione dell’anima, un Maestro non può fare di più che indicarla. Ogni discepolo deve allora dimostrare la verità come una realtà vivente dinanzi al Maestro, prima che il Maestro parli di nuovo. Quindi,, ogni discepolo erige la Corte dell’Ultimo Appello sulla soglia della propria anima. Deve essere, “Io sono la Via, la Verità e la Vita!”


[1]La Gnosi, Teosofia, Brama-Vidya
[2]Shambhalla è il Centro dei Centri”, la sede dell’Invisibile Governo del Mondo, la città che “non ebbe fondamenta”, l’”eterna nei Cieli”.
Per tutti gli Iniziati, come per tutti gli alti Spiriti della Razza, esistono due residenze, una della personalità, la nostra patria terrena; l’altra dell’anima, la nostra patria celeste; dell’una siamo gli ospiti, dell’altra gli abitanti.
[3]Mosè fu un Sacerdote di Heliopolis. Nel Vecchio Testamento si dice che egli sia stato istruito in tutta la Saggezza degli Egiziani.
[4]Anche chiamati Filaletiani, amanti della Verità.
[5]Dice Champollion: “Il sogno della vita di Platone fu quello di scrivere una opera che registrasse l’intera dottrina insegnata dagli ierofanti egiziani. Egli ne parlò spesso, ma fu costretto ad astenersene a causa del solenne voto
[6]Aristotele fu il padre della scienza sperimentale. Uno strumento di prova e limite che si occupa solo di cose entro la portata dell’uomo.
[7]Steiner.
[8]Si ritiene che Antonio Sacca (160-243 d.C.) sia il fondatore della Scuola di Filosofia Eclettica di Alessandria d’Egitto, il quale ebbe tra i suoi discepoli Plotino (206-270 d.C.), Origene (185?-253? d.C.), Clemente (150?-215? d.C.) ed altri eminenti prosecutori del suo pensiero i quali si denominavano “Philalethes” ovvero amanti della Verità, mentre venivano da altri definiti “Analogisti” perchè interpretavano le leggende sacre, i miti simbolici ed i misteri con l’aiuto di analogie e corrispondenze tra gli avvenimenti del mondo esteriore e le esperienze dell’anima umana
[9]Chiamato Samadhi dai Saggi dell’India.
[10]Nel teso originale inglese: “Stonebushes on which human heads grow.”
[11]Dice Ouspensky: Pseudo-religione; Pseudo-filosofia; Pseudo-scienza sono praticamente tutto ciò che conosciamo. Ci nutriamo di sostantivi. Pochissimi tra noi conoscono il gusto delle cose genuine.
[12]Nel “primo messaggio ai Teosofi americani”, H.P.B. disse: “Nella misura in cui le persone sono preparate a riceverli, saranno dati i nuovi insegnamenti Teosofici. Ma non di più sarà dato di quello di cui il mondo, al presente livello spirituale, possa beneficiare. Dipende dalla diffusione della Teosofia, dal come si assimila ciò che è già stato dato, da quanto ancora sarà rivelato e quanto presto”.
[13]La vera conoscenza esoterica è conoscenza dell’anima o realizzazione, ben distinta da quella conoscenza che si può acquisire intellettualmente o intellettualmente spiegare.      
Qui ci si imbatte nel vero significato dei termini esoterico ed esoterico. La conoscenza esoterica non è la conoscenza segreta che per varia ragioni non possiamo mettere in mani estranee o empie, come quando diciamo: “Appartiene ai segreti dell’Iniziazione”.            
La vera conoscenza esoterica è esoterica di se stessa, in se stessa e per se stessa, perché essa è l’oro puro precipitato nel crogiolo dell’essere dai fuochi e (custodita da? Ndr) le fiamme della più riposta esperienza dell’Anima.
[14]Talvolta chiamato il Raggio del Cerimoniale Magico